Conoscere l’Amianto
Nel 1901 l’austriaco Ludwig Hatschek brevetta il cemento-amianto, un materiale che egli stesso chiamò Eternit – con riferimento al latino aeternitas, «eternità», per rimarcarne la sua elevata resistenza.
L’amianto, o asbesto, è un minerale naturale a struttura fibrosa composto da silicati, distinguibile nelle serie mineralogiche del serpentino (crisotilo) e degli anfiboli (amosite, crocidolite, tremolite, antofillite e actinolite). Se in natura esistono varie tipologie di amianto, dal punto di vista dell’utilizzo, quindi dei prodotti finali, la distinzione viene fatta in base alla friabilità ossia i materiali contenenti amianto possono essere classificati come:
- Friabili: materiali che possono essere facilmente sbriciolati o ridotti in polvere con la semplice pressione manuale;
- Compatti: materiali duri che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo con l’impiego di attrezzi meccanici (dischi abrasivi, frese, trapani, ecc.).
Nella tabella seguente sono riportati gli impieghi principali di questo materiale.
Vengono riportati nella seguente Tabella i principali tipi di materiali contenenti amianto e loro approssimativo potenziale di rilascio delle fibre, inclusa nel Decreto del Ministero della Sanità, Fonte: www.assoamianto.it settembre 1994: “Normative e metodologie tecniche di applicazione dell’art. 6, comma 3, dell’art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto”.
L’Italia è stata fino alla fine degli anni ’80 il secondo maggiore produttore europeo di amianto, in particolare di amianto crisotilo dopo l’ex Unione Sovietica e il maggiore della Comunità Europea, nonché uno dei maggiori utilizzatori. Nel 1992 con la legge n.257 l’Italia mette al bando tutti i prodotti contenenti amianto, vietando l’estrazione, l’importazione, la commercializzazione e la produzione di amianto e di prodotti contenenti amianto, secondo un programma di dismissione il cui termine ultimo è fissato al 28 aprile 1994. Ma l’utilizzo di tale materiale per decenni ha segnato, e segnerà ancora oggi, la vita di chi, direttamente o indirettamente, si è trovato a contatto con tale materiale.
LE TECNICHE D’INTERVENTO PER I MATERIALI CONTENENTI AMIANTO
Le tecniche di intervento nel caso di presenza di amianto sono sostanzialmente tre:
- Rimozione: E’ sicuramente il miglior metodo, in quanto elimina alla fonte ogni potenziale fonte di esposizione ed ogni necessità di attuare specifiche cautele per le attività che si svolgono nell’edificio. Comporta un rischio estremamente elevato per i lavoratori addetti, in particolar modo nel caso di rimozione di amianto in matrice friabile, e inoltre si producono notevoli quantitativi di rifiuti speciali (l’amianto è considerato un rifiuto speciale pericoloso) che devono essere correttamente smaltiti. In genere richiede l’applicazione di un nuovo materiale, in sostituzione dell’amianto rimosso.
- Incapsulamento: trattamento dell’amianto con prodotti penetranti o ricoprenti che (a seconda del tipo di prodotto usato) tendono ad inglobare le fibre di amianto, a ripristinare l’aderenza al supporto, a costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta. Non richiede la successiva applicazione di un prodotto sostitutivo e non produce rifiuti. Il rischio per i lavoratori addetti è generalmente minore rispetto alla rimozione. E’ il trattamento di elezione per i materiali poco friabili di tipo cementizio. Il principale inconveniente e’ rappresentato dalla permanenza nell’edificio del materiale di amianto e della conseguente necessità di mantenere un programma di controllo e manutenzione.
- Confinamento: installazione di una barriera a tenuta che separi l’amianto dalle aree occupate dell’edificio. Se non viene associato ad un trattamento incapsulante, il rilascio di fibre continua all’interno del confinamento. Rispetto all’incapsulamento, presenta il vantaggio di realizzare una barriera resistente agli urti. Occorre sempre un programma di controllo e manutenzione, in quanto l’amianto rimane nell’edificio; inoltre la barriera installata per il confinamento deve essere mantenuta in buone condizioni. Rispetto agli altri due interventi presenta un costo più contenuto.
Fonte: www.assoamianto.it